Antonella scrive della sua ansia:
"Nel 2012 perdita di mio padre, da li son incominciati i problemi:mi sentivo un tremore in tutto il corpo, penso che fosse ansia, non ne conoscevo l’esistenza.Sono stata male, comunque, sono andata avanti.Nel 2014 la morte di mia madre, tutti e 2 hanno sofferto tantissimo per mali incurabili.Gli sono stata sempre vicina.Non capisco una cosa, perchè di mio padre son stata più male, invece di mia madre ho sofferto meno per la sua perdita
Le dicevo nell’ estate 2014 sono andata dal dentista a malincuore: mi ha tolto la protesi mettendo i denti provvisori. Nella notte mi son svegliata con un tremore, non capivo che poteva essere. Volevo togliere quei denti che mi sembravano intrusi,non adeguati per me. Ho capito che era un attacco di panico: Per giorni mi sentivo strana,non ho dormito x 2 notti, ho incominciato a prendere sedanerv erboristeria, mi sentivo meglio.Sono andata avanti così per anni- L anno scorso, nuovo attacco, gli stessi giorni,tremore alle gambe, punture alle braccia. Ho capito che potevo farcela, ho trovato dei diversivi, andar a camminare, uscire di casa, non pensar a nulla.Fino ad oggi faccio così: appena mi sento che sta per arrivare qualcosa di strano combatto cosi.
C’è da dire che i cambiamenti mi fanno paura, di qualsiasi genere, non cambio mai posizioni dei mobili a casa sono abitudinaria".
Grazie Antonella per la sua storia.Mi colpisce QUANDO sono iniziati i suoi attacchi di panico: in occasione di lutti importanti, anzi del lutto più importante, quello di suo padre, che le ha dato maggiori sofferenze.In seguito, quando è andata dal dentista ed ha dovuto cambiare i denti.Questa sua esperienza mi richiama nuovamente il tema della morte, in questo causo legata a sè.La perdita dei denti molto spesso viene associata a questo.Le perdite ci fanno confrontare con la PAURA PIU GRANDE che ci vede inevitabilmente coivolti.E’ da come si elabora tutto questo che si determina il nostro equilibrio psichico.Se le tante emozioni vissute, il dolore, la tristezza, il senso di vuoto e di abbandono, la paura per sè e per i propri cari….se tutto ciò NON ENTRA consapevolmente nel proprio sentire, perchè fa troppo male per esempio, ci si nega il contatto con una ferita che continua a sanguinare e che chiede guarigione, magari attraverso gli attacchi di panico, usati come messaggeri.Mi ha colpito molto anche come ha affrontato il suo malessere.Non è la prima persona che mi dice che camminare, muoversi, porta sollievo.Il movimento fisico certamente “mette in moto” le energie, vista la nostra identità psico-corporea, ma se questo porta a NON PENSARE A NULLA, torniamo a quella distanza dai propri vissuti accennata prima, che è una delle cause del malessere ansioso.