Il disagio psicologico e la ricerca di aiuto

Quando si percepisce un disagio psicologico, molte  persone chiedono aiuto a figure professionali poco attinenti al problema. Questo è dato da COME ci si rapporta al proprio malessere. Facciamo un esempio.

Cosa curare? La mente o il corpo?


Ci possiamo trovare di fronte ad ad un disagio psichico che coinvolge anche il corpo, come degli attacchi di panico. Questa situazione determina spesso un bivio: cosa curare?La mente o il corpo?
I sintomi fisici angoscianti e debilitanti degli attacchi di panico (tachicardia, sudorazione eccessiva, vertigini ecc), attirano tutta l’attenzione. Conseguentemente, si è portati a chiedere aiuto alla figura che si occupa del corpo, il medico,  in particolare il MEDICO DI BASE*. Egli è  il primo professionista che si cerca più frequentemente.


La sofferenza data dagli attacchi di panico, tuttavia, è conseguenza di un disagio della psiche che si esprime “anche” attraverso il corpo. I sintomi fisici sono l’EFFETTO di una CAUSA da ricercare altrove.

La richiesta di aiuto è influenzata da come ci si percepisce

Rapportarsi a sè rimanendo concentrati sul corpo, in preda all’ansia e alla paura, influenza anche la nostra richiesta d’intervento. Il MEDICO DI BASE mette in pratica l’approccio terapeutico basato sulla diagnosi e cura di  una patologia. E’ portato per la sua formazione a rimanere anch’egli fisso sul corpo, trascurando tutto il resto. Potrà preoccuparsi del battito accellerato del cuore, per esempio, chiedendo di fare degli accertamenti da un collega cardiologo. Può decidere di somministrare degli ansiolitici, o nel peggiore dei casi, purtroppo molto spesso, minimazzare quanto sta accadendo.

Il corpo senza psiche 


Una percezione di sè che mette in figura una parte, il corpo, tralasciandone un’altra, la psiche, porta a perpetrare questa visione quando si chiede aiuto, e ciò che si riceve è coerente con essa.
Molto raramente il MEDICO DI BASE invierà la persona sofferente ad uno PSICOLOGO* PSICOTERAPEUTA*, lo specialista della psiche. Secondo un malcostume italiano, è frequente che il medico svaluti e ridicolizzi questa professione, ma aldilà di questo, il risultato è che il malessere della persona non è nè visto da lei nella sua complessità, nè colto dal medico.Nessuno si “prende cura” realmente della sofferenza psichica!

Oltre al MEDICO DI BASE, ci sono altri medici che vengono generalmente consultati. Nell’esempio degli attacchi di panico, si può scegliere di andare da uno PSICHIATRA* o da un NEUROLOGO*.Sono entrambi medici specializzati, il primo in MALATTIE MENTALI, il secondo in patologie del sistema nervoso, e la loro cura è farmacologica.
Rispetto la scelta del MEDICO DI BASE, la decisione di andare da questi due professionisti può nascere dall’idea sempre presente di intervenire sul corpo attraverso dei farmaci, ma scendendo più in profondità, può rivelare  come ci si posiziona rispetto il proprio disagio, cosa si vuole fare e come rispetto ad esso.

Se voglio prendere dei farmaci, ho bisogno di ELIMINARE i sintomi perchè voglio e devo tornare COME PRIMA. Il malessere psichico sembra essere considerato come un incidente di percorso. Se si va dal NEUROLOGO  in particolare, l’idea che si segue è che il problema che sto vivendo può essere localizzato nel mio cervello.Quel qualcosa che non va ha sede in un luogo fisico. Anche in questo esempio, si rimane sul corpo, ma nella fantasia che agisce in questo caso, ci si sofferma nella testa e si chiede aiuto a chi se ne occupa.

 

Rimanere centrati sul corpo non fa trovare una soluzione adeguata al disagio psicologico


Negli esempi descritti, il rimanere fissi sul corpo e chiamare ad intervenire i medici quando si vive un problema psicologico, porta a non trovare una soluzione adeguata, specchio di come è la nostra CONFIDENZA con il mondo interiore e la sua sofferenza. Se essa è bassa, se c’è un distacco dalla propria psiche, fatta di vissuti, di emozioni , di significati, di ragioni riguardo il proprio disagio, si è inconsapevoli di sè e delle scelte che si mettono in atto.


Ognuno ha il diritto di scegliere ciò che sembra più giusto, ma se questo avviene senza lucidità, senza considerare il taglio che si sta effettuando con sè stessi, si corre il rischio di nutrire la sofferenza  senza accoglierla per quello che è: una crisi che rivela un problema, ma che ne può suggerire anche la soluzione, se ascoltata ed attraversata consapevolmente.

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* Il Medico di Base è laureato in Medicina e Chirurgia.

*Lo Psicologo è laureato in Psicologia.Dopo aver effettuato un tirocinio post-laurea, ha sostenuto l’Esame di Stato e si è iscritto presso l’Ordine degli Psicologi.

*Lo Psicoterapeuta, si è laureato in Psicologia o Medicina. Dopo la laurea, (se in Psicologia ha seguito i passaggi formativi descritti sopra) ha continuato la sua formazione specializzandosi in Psicoterapia presso una scuola di formazione riconosciuta dal MIUR.Ha effettuato un tirocinio di specializzazione, ed in seguito, ha ottenuto l’abilitazione all’esercizio della psicoterapia.Quindi potremmo trovarci dinanzi uno psicologo e psicoterapeuta, o un medico psicoterapeuta.

*Lo Psichiatra è un laureato in Medicina e Chirurgia, specializzatosi in seguito  in Psichiatria, la branchia della medicina che si occupa della cura delle malattie mentali.Lo Psichiatra potrebbe essere anche uno psicoterapeuta se ha frequentato una scuola di specializzazione in Psicoterapia.

*Il Neurologo è un laureato in Medicina e Chirurgia, specializzatosi successivamente in Neurologia, la branchia della Medicina che si occupa di patologie del Sistema Nervoso.

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