Non vergognatevi se provate un malessere psicologico

Ci si vergogna se si prova un malessere psicologico: c’è chi si  nasconde, chi non ne parla, chi non si confida con nessuno e tiene tutto per sè.

Come dire cosa ci accade dentro, se dirlo può portare ad essere visti come pazzi?

Se dirlo equivale ad ammettere di essere deboli, di avere delle difficoltà, di non saper affrontare la situazione?
“Come mi vedrà il mio/a amico/a da ora in poi?”
“Cosa penserà di me la mia famiglia?”Cosa gli altri“?
 La rete sociale viene percepita come potenzialmente giudicante, raramente come un possibile sostegno per ciò che  sta accadendo. In una cultura dove “vince il più forte”, chi non è forte si sente un perdente e teme di perdere tutto! Anche le sottoculture familiari giocano la loro quando pesano le visioni di ciò che è accetabile provare o meno.
La sofferenza che si sente viene così chiusa nel proprio mondo interiore,  senza far nulla per lenirla.
Questo ci evita il giudizio altrui, ma ci condanna ad un malessere che proprio perchè non rivelato, continua a crescere.
Spesso i sintomi di un disagio psicologico arrivano ad una tale gravità da sbaragliare ogni tentativo di occultamento, ed è in questo momento che solitamente si decide di venire allo scoperto.
“Sto troppo male, non posso più fare finta di niente”.
“Devo dirlo a qualcuno”.
“Sento un peso troppo grande dentro”.
” Ho bisogno di parlare di ciò che mi succede, altrimenti scoppio!”.

Quando la psiche soffre, “qualcosa” sembra voler emergere da dentro per giungere dinanzi ai nostri occhi e a quelli altrui.E’ un movimento che parla della necessità di portare alla luce un disagio, affinchè se ne prenda consapevolezza e affinchè anche gli altri ne siano coivolti.


La psiche non sembra temere il giudizio.Ha bisogno di cure e le chiede!

Nel mio lavoro, mi sono trovata molte volte in gruppi di persone che al primo incontro si sono scoperte alle prese con i medesimi problemi.L’onta della pazzia veniva rassicurata da una comunanza, dallo scoprire che non si era soli nel proprio disagio; che si poteva provare tenerezza, empatia e compassione per una persona che soffriva allo stesso modo, contrastando l’idea che dinanzi alla rivelazione di un  malessere psicologico, si possa ricevere solo una reazione negativa.

Mettere le maschere della perfezione, della forza a tutti i costi, del sorriso qualsiasi cosa accada, questo fa male, perchè non ci permette di ricevere ascolto e vicinanza.


Non vergognatevi di ciò che provate. Date alla vostra sofferenza il diritto di esserci, ascoltatela senza pregiudizio e correte il rischio di raccontarla.Vi sentirete meglio, più leggeri e meno soli.

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