La Psicoterapia Gestalt-Analitica

 

La terapia della Gestalt

mira all’integrazione consapevole di tutte le parti del paziente, utilizzando l’esperienza nel “qui ed ora” come elemento fondamentale per raggiungere tale obiettivo. Il corpo ed il mondo interno del paziente, sono le fonti dalle quali l’esperienza può prendere avvio e concretizzarsi.

 

Consapevolezza, “qui ed ora”, esperienza sono delle parole chiave importanti nella Terapia della Gestalt.

Se sono consapevole di come sono nel mondo, di cosa faccio, che posizione assumo ecc, e mi rendo conto che ciò che compio mi danneggia, posso assumere la responsabilità dei miei comportamenti e decidere di agire differentemente.

Contattare le varie parti interne di cui siamo composti: bisogni, emozioni inespresse, ferite aperte, “Gestalt non chiuse”, per poi integrarle nella percezione di sè, ci permette di ampliare le  possibilità di essere e di essere autentici.

Molto cade sullo sfondo della nostra attenzione. Rimuoviamo vissuti, attese, gesti perchè abbiamo imparato a farne a meno quando una volta espressi, abbiamo ottenuto risposte spiacevoli o indifferenza.


Il nostro corpo che detiene la memoria di tutto, pieno di tensioni e contratture che parlano di come abbiamo condotto e stiamo conducendo la nostra vita, diventa l’involucro che contiene ciò che noi non teniamo più a mente. Prenderne consapevolezza, “far parlare” il corpo, riportarlo “in figura”, è una parte terapeutica fondamentale.

Altro aspetto importante è centrare l’attenzione sulla relazione terapeutica, su come il paziente entra in relazione nel presente con il terapeuta. Ciò  permette di analizzare ed elaborare consapevolmente  la propria modalità di contatto strutturata negli anni, e porta a scegliere se continuare ad utilizzarla o a lasciarla andare per assumerne un’altra più vicina ai propri bisogni, finalmente percepiti appieno.

 

La parte analitica junghiana,

integrata a quella gestaltica, mira a iscrivere il processo esperienziale nel “qui ed ora” del paziente, in una cornice di analisi del profondo, analisi dell’origine della sofferenza e dei disagi, al fine di trovare un migliore equilibrio interno, evitando risoluzioni sintomatiche.

L’essenza dell’individuo, cio che è nella sua unicità, sono le dimensioni toccate dalla parte analitica.

Si cerca di ascoltare la voce unica della persona in analisi, e si restituisce la possibilità che essa si ascolti, che tocchi la sua anima, che si commuova dinanzi la sua unica bellezza.

La parte junghiana non permette solo di ricostruire una rete di significati, ma cerca di riattivare il moto  del processo di realizzazione di sè.

*dal tedesco, vuol dire “struttura unitaria”, “configurazione armonica”.

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