Mi toglie il fiato vedere le immagini dei migranti al confine tra Grecia e Macedonia.E ‘così ampia la loro disperazione, da "darsi" nelle mani di altri, alcuni con grossi bagagli sulle spalle, altri senza alcunchè, se non il loro animo in fuga e ferito.Persone che hanno perso tragicamente i loro cari, imparando a convivere con traumi che tolgono tutto ciò che dovrebbe definire un uomo: gli affetti, una casa, un tempo in cui divenire.Si può vivere dopo aver subito l’nsensatezza della ferocia umana, ma come?Sei uno tra tanti che vivono i tuoi stessi problemi, uno tra tanti…Si rischia di perdere la capacità di affermarsi per quello che si è, perchè la storia si è fatta spazio, troppo, nella propria vita.Posso solo sperare nell’ardore, nel coraggio, nell’istinto di sopravvivenza di ognuno di loro, fino al giorno in cui potranno nuovamente dirigere lo sguardo a sè stessi per riprendere a sognare e costruire.

Condividi