"The Family of Man", una delle più grandi mostre fotografiche mai realizzate, racconta dei sentimenti ed esperienze dell’uomo, dalla nascita alla morte.La mostra fu curata nel 1955 da Edward Steichen, un fotografo e pittore lussenburghese trasferitori negli Stati Uniti, e vi parteciparono 273 fotografi con foto scattate in 68 paesi.A guardarle queste immagini commuovono.Mi sono chiesta il perchè.Forse perchè "restituiscono" una umanità che stiamo lentamente perdendo.Anche la crudeltà sembra essere ormai contenuta, come se venisse "negata" nella sua realtà.L’immagine dell’uomo con la pistola alla testa ci "disarma", ci costringe a guardare, ci rattrappisce il cuore, mentre le immagini dei telegiornali, i mille, infiniti uomini e donne che combattono per la libertà,le piazze Tienanmen del mondo, scorrono davanti ai nostri occhi che non si emozionano più.La negazione della realtà dell’uomo ci disumanizza, ci fa perdere il contatto con ciò che siamo, soprattutto con le nostre parti oscure che rischiano di emergere incontrollate.Queste immagini ci ricordano la nostra appartenenza alla terra, ai suoi cicli, all’impeto della vita che ci fa fare esperienze simili, anche se culturalmente vissute in modo diverso.Ci ricordano la nostra essenza collettiva.

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