Il disagio psichico porta a confondere i confini tra ciò che è del mondo esterno e ciò che è di quello interno.I propri demoni sembrano invadere la realtà, portando a vedere tutto con il filtro del proprio malessere.Persone, luoghi, oggetti, tempo , spazio, tutto ciò che "scorre" ed è vitale, si tinge dei propri colori interni.Un esempio drammatico è quello dato dalla depressione grave: un’immagine spesso associata a questo disturbo è quello della persona chiusa nella sua stanza, a letto, con le finestre chiuse ed al buio.La luce, l’aria, non entrano!Quando si arriva ad un tale grado di sofferenza, è il mondo esterno che deve vegliare sulla definitezza dei confini, perchè è chiamato a restituire un senso di contenimento e di realtà.Le persone intorno a chi sta male per esempio, possono avere un ruolo importante nell’affrontare il malessere del proprio caro, che inevitabilmente riguarda anche loro.La comprensione, l’empatia, il dialogo, l’attivarsi nel chiedere aiuto, il sostegno, l’esserci anche se non si comprende nulla di quello che sta avvenendo, sono le azioni più significative da compiere, perchè permettono di mantenere i confini e di non essere schiacciati dal disagio psichico della persona che si ama.L’indifferenza, il giudizio, l’incapacità di prendersi carico o di assumersi le proprie responsabilità, nutrono la sofferenza e non permettono alcun cambiamento.Chi sta male confonde i mondi, ma nello stesso tempo pone un muro che sembra invalicabile, fatto di incapacità a comunicare a sè e agli altri cosa sta avvenendo dentro, di confusione, di angoscia poco pensabile e poco "dicibile".Tornando alla stanza buia, forse è necessario prendere coraggio, aprire la porta dopo aver bussato, entrare, stare lì e cercare gradualmente di alzare le tapparelle della finestra. Chi sta a letto, può decidere se protestare o lasciarsi aiutare.La sua scelta detta il destino del suo disagio.Commentate con le vostre esperienze e riflessioni.

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