Il corpo nell’Ombra
Questo breve frammento di Jader Tolja porta a riflettere su quanto nella nostra vita seguiamo ciò che vogliamo, e quanto ciò che dobbiamo fare. Volere e Dovere arrivano altresì a confondersi, tanto da non saper più distinguere tra essi, perdendo la percezione dei nostri desideri, della nostra “parte viscerale” che cade nell’Ombra.
Seguendo la visione junghiana di Ombra, Ombra è
“tutto ciò che (uno) non vorrebbe essere”,
“ la parte “negativa” della personalità, la somma cioè delle qualità svantaggiose che sono tenute possibilmente nascoste e anche la somma delle funzioni difettosamente sviluppate e dei contenuti dell’inconscio personale».
Possiamo considerare come il “non voler essere” in un certo modo, si associ ad un esperienza di svantaggio per sé.
Per esempio, reprimo rabbia perché non è accettabile dalla tradizione del mio contesto di vita e la reprimo per non vivere un’esperienza di rifiuto o di giudizio.
Ma il “volto” che andiamo a nascondere come vive dentro di noi?
Immagino emozioni fissate che non possono trasformarsi in altro, come un Inferno Dantesco dove non c’è cambiamento ed un tempo in divenire, ma un immanente e perpetuo movimento di ripiegamento senza speranza. Per pensare in termini corporei, le tensioni muscolari alimentate dal Sistema Nervoso Simpatico e dalle Surrenali, potrebbero esserne un ‘espressione.
Jung sottolinea tuttavia come l’Ombra non sia un aspetto della personalità completamente negativo, ma fonte possibile di creatività se integrata nella coscienza, di sviluppo di parti arcaiche rimaste represse, quindi di un “crescere” che rimanda ad una visione di vitalità contro la fissità dell’Ombra costretta nell’ inconscio.
Per tornare all’esempio della rabbia, se iniziamo ad essere consapevoli di quanto siamo profondamente arrabbiati, potremmo sentire le nostre energie psico-corporee smuoversi, fino a vedere la realtà in modo diverso, più congruente con i nostri bisogni, mutando la direzione del nostro agire, dove il Volere ed il Dovere diventeranno più delineati, avvicinandoci a ciò che vogliamo ed affermandolo con decisione.
Sorprendente è l’affermazione di Jung quando dice che la conoscenza dell’Ombra rende l’uomo “Corporeo”, come a dire, tornando alle riflessione di Tolja, che il contattare la nostra parte viscerale, nella sua dimensione psicologica e fisica, ci riporta alla nostra totalità, ad una morbidezza legata al piacere, come la nostra muscolatura interna riposata e flessibile, a quella parte viscerale e profonda forse vicina, in quanto tale, al nostro vero Sé.
Jung C.G. (1946), Psicologia della traslazione, tr. it. in Opere, Vol XVI°, Boringhieri, Torino 1981.
Jung C.G. (1943), Psicologia dell’inconscio, tr. it. in. Opere, Vol VII°, Boringhieri, Torino 1983.
Tolja J. (2000), Pensare col Corpo.
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