Categories: Riflessioni

Film “Il lato positivo”: riflessioni

 

 

"Il Lato Positivo" è un film molto interessante: tratta il tema della depressione bipolare, un disagio che alterna periodi appunto depressivi, imperniati da tristezza, apatia e assenza di speranze, a momenti di maniacalità, nei quali tutto sembra essere possibile, dove l’azione diviene onnipotente e ripetuta, come se le energie da utilizzare fossero inesauribili.Nel film si incentra l’attenzione sull’aspetto maniacale: il protagonista vive il tradimento della moglie come un trauma.Qualcosa in lui si spezza, ma è evidente nella storia che il filo del suo equilibrio era già teso da anni.E’ un uomo che non sente le sue emozioni, sembra averne paura, fugge quando la vita gli offre delle possibilità emotive.E’ bloccato nell’idea-delirio che il suo matrimonio possa salvarsi, mentre la realtà intorno gli sfugge perchè non sa afferrarla.Perchè una persona passa da un polo all’altro dell’umore?Salta dal buio più totale alla luce più accecante?Una risposta possibile è: per difesa.La persona tesa tra due poli sembra essere impossibilitata ad attraversare la strada di mezzo delle sue sfumature emotive, fino ad immergersi a volte in una realtà altra, delirante, ma rassicurante e controllabile.Quando il polo "nero" diviene insopportabile ecco il salto al polo "bianco" che sembra promettere salvezza, ma nuovamete arriverà un momento in cui le energie finiranno e si cadrà di nuovo nel versante opposto…e così via.Rileggendo queste ultime righe si può sentire il ritmo concitato e imprigionante delle parole usate per descrivere la bipolarità.Nel film sarà una donna a prendere il protagonista per mano e ad insegnargli un nuovo linguaggio, un contatto con l’altro e con se stesso.L’empatia e l’ascolto senza pregiudizio sulla malattia mentale, saranno i cardini dove riprenderà a girare una speranza di relazione piena e nutriente , soprattutto perchè reale.Allora il "salto" diviene diverso.Non è un salto per non sentire tra poli, ma un salto con il quale ci si permette di rischiare sofferenza, ma anche felicità, quegli opposti della vita estremamente vari ai quali il lasciarsi andare ci rende uomini e donne presenti a noi stessi e ci dona la possibilità di prefiggerci delle mete e delle strade su cui metterci in viaggio per raggiungerle.

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Published by
Dott.ssa Sonia Petroni

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