“E’ strano che non si possa desiderare 

 

     semplicemente ciò che si vuole.Ma  

 

    per la verità, da dove ci vengono i desideri?

 

  E che cos’è un desiderio?”

 

“la Storia Infinita”, Micheal Ende.
               desiderio
“La storia infinita” di Micheal Ende, narra la vicenda di Bastiano, un bambino “figlio dell’uomo” che grazie ad un vecchio libro, dapprima legge e successivamente si trova a vivere in prima persona la storia del regno di Fantàsia e dei suoi abitanti.Un regno minacciato dal Nulla, perchè gli uomini non lo sentono e non lo sognano più come prima.Dopo varie avventure, Bastiano riesce a salvare Fantàsia dalla distruzione imminente, perchè è riuscito a “credere” nei suoi sogni , e quindi nella storia che stava leggendo, fino a ridare un nome all’ imperatrice del regno che dalle pagine gli gridava di farlo per sopravvivere.

 

E’ il filo conduttore della storia:credere nei propri sogni, ascoltare la propria parte irrazionale, esistente e viva, tanto da gridare per farsi ascoltare.Un viaggio nella propria interiorità, come l”entrare” di Bastiano nel mondo di Fantàsia, ma anche un ritorno alla propria terra con nuove visioni da “incarnare” nel presente della propria storia personale.

 

Dopo aver salvato Fantàsia, desiderando un nuovo regno dall’unico granello di sabbia rimasto indenne dall’opera del Nulla, Bastiano inizia un cammino di creazione del nuovo mondo.Il primo scenario che immagina è un rigoglioso bosco, Perelun, che nasce e si riproduce spumeggiante da quell’unico granello sopravvissuto di Fantàsia.

 

Protetto dall’amuleto AURYN, Bastiano continua nella sua opera creativa e la scritta dietro AURYN è la via che deve seguire: FA CIO’ CHE VUOI.

 

E’ il desiderio che dà vita a tutto,al nuovo, che crea dal nulla, come ogni atto creativo, ma nel libro, sono i “veri” desideri che possono farlo.

 

Cos’è un vero desiderio?Ce ne sono di falsi allora?

 

Nel suo viaggio di creazione e desiderio, Bastiano si ritrova nel deserto Goab, il Deserto Colorato, dove il leone Graogramàn, la Morte Multicolore, ne è padrone.

 

Un luogo di estremi, dove c’è Vita o Morte, Perelun o Goab, il bosco che si riproduce o il deserto.

 

Graogramàn dice a Bastiano:

 

“Tu devi vivere la tua storia.Non puoi restare qui.(…). Le strade di Fantàsia le puoi trovare solo grazie ai tuoi desideri.E ogni volta puoi procedere solo da un desiderio al successivo.Quello che non desideri ti rimane inaccessibile.Questo è ciò che qui significano le parole “vicino” e “lontano”.E non basta volere soltanto andar via da un luogo.Devi desiderarne un altro.Devi lasciarti guidare dai tuoi desideri.(…)

 

In Fantàsia c’è un luogo che conduce ovunque e al quale si può giungere da ogni parte.Viene chiamato il Tempio dalle Mille Porte.Nessuno lo ha visto dall’esterno, perchè non ha un esterno.Il suo interno consiste in un labirinto di porte.Chi lo vuole conoscere deve avere il coraggio di inoltrarsi in quel labirinto.”

 

Bastiano chiede come si possa entrare nel Tempio dalle Mille porte, dal momento che non ha un esterno, e come si possa uscirne.

 

Graogramàn gli dice che è il desiderio a trasformare tutto in porta di accesso e a guidare dentro il labirinto. Solo chi non ha un “vero desiderio” è costretto a vagarci dentro fino a quando saprà esattamente che cosa desidera.

 

E Bastiano pone delle domande che lasciano ad occhi spalancati Graogramàn:

 

“E’ strano che non si possa semplicemente desiderare quello che si vuole.Ma, per la verità, da dove ci vengono i desideri?E che cos’è un desiderio?”.

 

Sono domande che ci portano in profondità, a guardare la sostanza del “volere” e del “desiderare”.

 

Mi sembra che l’immagine del Nulla  sia la chiave per comprendere gli interrogativi di Bastiano.

 

Il volere, l’atto di volontà che spinge a definirci nel Nulla o nelle infinite scelte possibili, tra la Vita e la Morte, da solo non basta: è il desiderio, che spinge in avanti, l’ immaginazione che guida il suo concretizzarsi. Mi sembra intuire che il desiderio, per essere vero, deve essere coerente al volere.Se il Nulla è un magma indistinto di possibilità, il volere ci aiuta a sentire cosa è tra le molteplici scelte quella che ci corrisponde, mentre il desiderio sembra essere il fuoco che le dà luce e che ci fa luce nella strada buia della ricerca.

 

Non è facile desiderare semplicemente cosa si vuole, come si chiede Bastiano.

 

Tra il volere ed il desiderio c’è il coraggio di inoltrarsi nel nostro Tempio interiore delle Mille porte, in ascolto e attenti nel trovare la porta d’ingresso e quella d’uscita.Possiamo perderci nel labirinto, se non sappiamo “esattamente” cosa desiderare, cosa volere, di cosa abbiamo bisogno.Ma se seguiamo la nostra “Verità”, se ci diamo il tempo di definirla, siamo protetti dai pericoli del seguire false strade.

 

Nel nostro mondo interiore, nel nostro inconscio, c’è la Vita e la Morte, il Nulla ed insieme la potenza creativa.Un universo in cui possono nascere stelle e pianeti, continuamente.Basta volerlo e desiderarlo.

 

 

 

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