Non posso farmi vedere se vivo un disagio psicologico!

 

La vergogna di soffrire è spesso l’emozione che accompagna chi vive un disagio psicologico.

“Non posso rivelare cosa mi sta accadendo!”.

“Non posso farmi vedere fragile”.

“Non posso scoprirmi ed essere preso per matto!”.

Una serie di  divieti per non incorrere nel  giudizio negativo altrui.

Ma è proprio vero che condividere la propria sofferenza psicologica può generare “solo” un giudizio negativo?

Ed inoltre, vi siete mai chiesti cosa state perdendo nel nascondere dentro di voi il vostro dolore?

Aprirsi è un rischio, possiamo ricevere biasimo, ma anche sostegno e comprensione. Non farlo porta alla strada certa della solitudine, aggiungendo ancora male a quello che già c’è. Così facendo, si perde  la possibilità di “dare parole” al proprio disagio, e di riceverne altre che potrebbero restituire nuove prospettive per affrontarlo.

Il disagio psicologico che si presenta con i suoi sintomi spesso angoscianti e privi di senso, “chiede” di essere “pensato” ed accolto, perchè  cerca di segnalare che qualcosa nella propria vita non sta andando come dovrebbe. Accettare che non siamo perfetti, che abbiamo dei limiti, che non sempre compiamo scelte giuste per noi ed il nostro benessere,  è un confronto intimo sincero che può suggerirci nuove strade da percorrere. Accettare significa anche non dare adito al proprio giudice interno, quello più spietato e sempre pronto a condannare se vede le nostre imperfezioni.Un’altra parte gli si può contrapporre, quella che comprende e  che ha il coraggio di confrontarsi con delle scomode verità per affrontarle.

Riconoscere, per esempio, che le nostre relazioni non vanno bene, che il  lavoro  ci opprime, che stiamo vivendo situazioni  familiari intollerabili, ci fa toccare cosa sentiamo veramente, suggerendoci vie più vicine a chi siamo e a cosa vogliamo davvero. Se in noi c’è una parte che accetta, forse inizieremo a considerarne l’esistenza anche negli altri, iniziando a creare piccole fessure d’apertura.  Le nostre valutazioni su quello che viviamo, agiscono anche rispetto a come percepiamo le persone  intorno a noi.Se proviamo vergogna, se noi stessi giudichiamo il nostro malessere come un qualcosa da relegare sullo sfondo, immagineremo questa parte anche negli altri, chiudendoci.

Fermiamoci, ascoltiamo, osserviamo, riconosciamo, accettiamo, apriamoci.

Questo è un circolo virtuoso molto utile per affrontare il disagio psicologico.

 

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