C’è un inconscio CONSERVATORE ed uno RIVOLUZIONARIO.
Il primo tende alla difesa di un equilibrio, che seppur precario e portatore di malessere, rende tutto controllabile e prevedibile.Il secondo tende all’affermazione di sè, al rischio, all’espressione coraggiosa ed unica della propra essenza.
Riguardo al primo inconscio, penso alle RESISTENZE che spesso si hanno nell’affrontare il proprio disagio psicologico, tendendo a mantenere un’omeostasi disfunzionale che protegge, ma che non fa vivere.
Il secondo inconscio mi fa pensare ai SINTOMI PSICOPATOLOGICI, che giungono con una tale carica a volte, da rivoluzionare un assetto con l’intento di portarne un altro, più aderente alla persona.Questo inconscio ci spinge a cambiare la nostra vita affinchè essa sia corrispondente al nostro volere, ai nostri desideri, al nostro Sè.Quando agisce non c’è sicurezza, nè certezza, ma fornisce una direzione da seguire se osserviamo bene.
La rivoluzione ci mette in viaggio.Sta a noi decidere di camminare o rimanere fermi.

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