In psicoterapia ad orientamento dinamico, il rapporto avuto con i  propri genitori è la base da cui partire per poter comprendere cosa accade oggi, perchè quasi sempre i problemi nascono dal tipo di relazione che si è costruita con loro. La madre ed il padre possono dettare le sorti psichiche dei propri figli. Sono il terreno sul quale si mettono radici o meno, e tornare a calpestarne la terra è il primo passo per iniziare un percorso nella propria interiorità.


Genitori freddi, giudicanti, depressi, preoccupati, violenti….Le figure di riferimento di questo tipo sono come dei fari che non aiutano ad andare e tornare, ma che generano fissità patologiche nei figli.


I figli di questi genitori sono come dei bambini che non riusciranno a crescere perchè non è stata data loro la cura necessaria. Eppure, per uno strano paradosso della vita psichica, temporalmente si va avanti, si diviene adulti conservando dentro, tuttavia, “quei” bambini non cresciuti e non curati.
Sono bambini che non hanno smesso di piangere, di chiedere aiuto, affetto, amore…Sono bambini arrabbiati, delusi, feriti che cercano di essere visti dall’adulto che li porta con sè.
Perchè è questo che accade.Il bambino o la bambina che furono,  vengono messi da parte per poter “sopravvivere” alle mancanze affettive, dimenticando i propri bisogni d’amore o peggio, annullandoli con un dettame interno che può suonare così:

“non ho bisogno che ci si prenda cura di me.Basto a me stesso!”.
Si smette di piangere e chiedere apparentemente, ma dentro si continua senza esserne consapevoli.
Dei bambini bisognosi diverranno allora degli  adulti rigidi, diffidenti, iperesponsabili e controllati, con un senso di vuoto mai colmato che rimane indefinito e indicibile.
L’incontro con il proprio bambino interiore è il secondo passo che si può compiere in psicoterapia, perchè è fondamentale rivificare le ferite, per sentirle e curarle davvero, ma anche per conoscere energie vitali molto potenti, quell’essenza che si è fermata nella sua crescita, non permettendoci di realizzare ciò che eravamo destinati ad essere in potenza.
L’adulto di oggi, quello che siamo diventati, può prendersi cura del suo bambino/a, può ascoltarlo, sentirlo, nutrirlo.
La crescita può  ricominciare anche se si è cresciuti già.
Una ri-crescita… a fronte di un passato che non può essere cambiato, ma reso presente e futuribile.

Condividi!

Condividi